2010

[audio-installazione e performance a 7 voci interpretate dagli studenti della Biblioteca. Esse rappresentano sei dantologi del XIXesimo secolo, in una conversazione sul canto XXVI dell’Inferno e sull’etica]

Stanza e’ una performance e audio-installazione, ideata per la Sala Arturo Graf – un poeta italiano del XIXesimo secolo – della Biblioteca di Lettere e Filosofia dell’Universita’ di Torino, per riflettere sul limite dello scibile umano e le trasformazioni del pensiero e dell’etica attraverso i secoli. Il titolo, “Stanza”, gioca con il doppio significato in italiano, di luogo fisico, che a quello in linguistica, di porzione di poema, o verso in un sonetto; in questo secondo senso il termine e’ usato in inglese.

La performance avviene nella sala Arturo Graf, dove l’artista ha trovato diverse edizioni della Divina Commedia, e delle sei letture critiche del Canto XXVI dell’Inferno. Essa inizia dall’audio della lettura del canto, a cui seguono le letture alternate di sei studenti dell’Universita’ di Lettere, che rappresentano sei dantologi del XIXesimo secolo: di diverse provenienze, italiani, tedeschi e inglesi, creando un vortice, una babele di voci e lingue differenti.

Nel Canto XXVI dell’Inferno, tra i fraudolenti, Dante colloca la figura di Ulisse, perche’ disobbedendo alle leggi divine, convinse e spinse il suo equipaggio oltre le colonne di Ercole (oggi Gibilterra). Durante il XIXesimo secolo, l’epoca del Naturalismo e del Razionalismo, molti hanno criticato la scelta di Dante, secondo la morale del loro tempo.
Stanza e’ anche un’audio-installazione, dove le voci alternate delle differenti letture critiche avvolgono la stanza, provenendo dagli spazi vuoti delle scaffalature gremite di libri del’ Ottocento e del primo Novecento.